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Newsletter del 17 Agosto 2014

 

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Radioestesia, l'arte di sentire la vita

Radioestesia, l'arte di sentire la vita

Quando parliamo di Radioestesia, parliamo di sentire la vita attraverso le cellule, in ogni sua forma, forza, collegamento. Non è un agire arbitrario, ma un particolare e preciso tipo di "sentire" che rileva lo stato dell’esistenza, che non è mai lo stesso ed è in continuo cambiamento. Questa capacità esiste potenzialmente in tutti ed è fattibile da chiunque, prima o poi.

Sentendo le variazioni della vita in ogni sua forma puoi essere libero e non devi niente a nessuno. Ma hai la responsabilità verso te stesso, gli altri e tutto ciò con cui entri in relazione. Per sentire, devi essere per un attimo ciò che vuoi sentire. Se il tuo centro di gravità fosse stabile e coerente, e se il tuo sentire fosse sufficientemente prolungato, allora l'oggetto del tuo sentire non è più lo stesso di prima, ma il suo nuovo stato d'essere è anche opera tua.

Imparare la radioestesia, per alcuni, significa provocare volontariamente il caos dentro se stessi, “rimescolando le carte”. In apparenza è un controsenso, ma quando le acque sono confuse  puoi finalmente decidere se abbandonare  il controllo e vedere cosa hai intorno.

La testa non risponde più ai comandi. Bisogna arrivare al punto di rottura. Allora, da quel momento e per tutta la sessione di lavoro, impari veramente; finalmente ciò che riesci ad apprendere diviene parte del tuo essere, nel tuo campo e ciò che impari in quello stato, sarà tuo per sempre.

Certo, ognuno è libero. Ma in un’analisi radioestesica è importante non confondere i livelli di realtà e le loro compenetrazioni, a rischio di falsare il risultato dall’inizio ed eventualmente di far danni.

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