Della Radioestesia e del Sentire con il Cuore
Una questione che spesso ci viene sottoposta in Associazione è relativa al perché chiamiamo il nostro percorso di sviluppo del potenziale dell’uomo “Sentire con il Cuore” anziché “radioestesia”. Potremmo semplicemente rispondere che non sono la stessa cosa ma è una affermazione fin troppo riduttiva. L’argomento richiede un commento ben più esaustivo e profondo.
Il termine “radioestesia” è moderno e fu coniato negli anni ‘20 del XX secolo da un bravo pendolista1 francese, l’abbé Bouly, unendo il latino “radius” (raggio) e il greco “estesia” (estensione), per indicare la particolare ed aumentata sensibilità che travalica i cinque sensi2, a cui l’uomo può pervenire mediante l’uso di appropriati strumenti, quali pendolini e forcelle.
Leggi tutto: Della Radioestesia e del Sentire con il CuoreBouly sapeva bene che l’unico e vero strumento è il corpo vivo, ma sosteneva l’inevitabile necessità di amplificare il segnale di percezione attraverso utensili idonei. Il termine, quindi, all’inizio servì a classificare e ad accorpare le tecniche espressamente strumentali con cui espandere il “raggio di azione” personale.